


MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini priva di struttura piramidale, organi direttivi o segreterie che consente l’autonoma organizzazione di ciascun gruppo, presente in Italia o all’estero.
Non è un partito politico, né si intende che lo diventi in futuro e vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori dei legami associativi e partitici, aprendosi alla collaborazione di qualunque cittadino.
Fulcro del MoVimento è il blog di Beppe Grillo, il quale non esercita alcuna influenza nella gestione delle attività e nelle decisioni locali. Egli svolge il mero ruolo di garante, aiutando il MoVimento attraverso la sua visibilità.
I documenti ufficiali del M5S sono la Carta di Firenze, il programma e il “Non Statuto“, quest’ultimo consta di appena sette articoli, sufficienti, tuttavia, a fissare gli aspetti minimi del MoVimento. Il M5S ha adottato anche i princìpi della trasparenza, dell’orizzontalità e del valore dell’individuo, che si sostanzia nel concetto dell’uno vale uno.
Il M5S non ha ideologie di sinistra o di destra, ma si è dotato di un insieme di proposte che si catalizzano soprattutto nell’esigenza di ridurre i costi della (mala) politica.
Infatti, rifiuta i rimborsi elettorali, propone e attua la riduzione degli stipendi degli eletti e auspica l’abolizione delle province, non partecipando alle relative competizioni elettorali per coerenza.
Accanto a questi aspetti fondamentali si aggiungono l’incandidabilità di condannati ed imputati, la negazione dei politici intesi quali “dipendenti” (divieto di più di due mandati ) e la contrarietà a qualunque alleanza o coalizione con partiti, tutto ciò per assicurare e mantenere la propria indipendenza.
Il MoVimento 5 Stelle è stato fondato dal comico genovese Beppe Grillo che dal 1993 sostiene diverse battaglie politiche attraverso i suoi spettacoli teatrali e, dal 2005, anche attraverso il suo blog beppegrillo.it.
La definizione di partito politico è stata rifiutata sia da Beppe Grillo che dai suoi sostenitori i quali parlano del Movimento come di una “libera associazione di cittadini”. Alla base c’è, infatti, l’idea che la politica debba essere al servizio della comunità, con proposte e iniziative provenienti direttamente dal basso cioè dai cittadini stessi accomunati da ideali ecologisti e antipartitocratici. Tali ideali corrispondono alle cinque stelle del movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente.
Nonostante l’organizzazione dei cosiddetti grillini (sostenitori e seguaci di Grillo) risalga già al 2005, il MoVimento 5 Stelle si è formato ufficialmente il 4 ottobre del 2009. La principale prerogativa è il mezzo di diffusione utilizzato per informare e comunicare con i suoi membri e con i cittadini: il Web.
Inizialmente, infatti (era il 2005), lo stesso Beppe Grillo chiese a coloro che seguivano il suo blog (per lo più giovani), di cominciare a comunicare tramite il social network Meetup. Con questo sistema di organizzazione digitale, gli incontri e i raduni dei grillini che negli anni si sono susseguiti (nelle piazze o nei teatri), hanno sempre visto un altissimo numero di partecipanti così come le molteplici manifestazioni volte a dare voce, in particolar modo, alle minoranze.
Se fino al 2009 il MoVimento 5 Stelle ha raccolto consensi attraverso queste manifestazioni pubbliche (la più importante è stata il V-Day del 2007), nel 2010, alle elezioni comunali e regionali, scende concretamente in campo presentando i propri candidati in 5 regioni d’Italia. Alle elezioni amministrative del 2011, invece, il partito si presenta in 75 comuni italiani riscuotendo discreto successo soprattutto al centro-nord.
La vera svolta, però, è sancita dalle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 quando il Movimento riesce a far eleggere 4 sindaci in tutta Italia precisamente a Parma, Sarego (VI), Comacchio (FE) e Mira (VE).
Il Movimento 5 Stelle non è un partito, ma un movimento di cittadini che agisce in politica tramite liste civiche tra loro indipendenti. Questa nuova forma rende spesso difficile comprendere le dinamiche interne del Movimento, perché siamo tutti abituati al funzionamento dei partiti – dove ci sono capi, direttivi, tesseramenti e congressi.
Nel Movimento 5 Stelle, invece, non ci sono capi né direttivi né tessere; qualsiasi gruppo di cittadini che aderiscano al programma nazionale e che rispettino due condizioni fondamentali – non avere tessere di partito ed essere incensurati – può proporsi come lista civica del Movimento per una elezione amministrativa comunale o regionale. Questo avviene con la richiesta di certificazione allo staff di Beppe Grillo, che verifica le condizioni e concede l’uso del simbolo e del nome.
Beppe Grillo non è un capo e non sceglie i candidati e i programmi delle liste civiche locali, ma si limita a garantire il rispetto delle condizioni e a tutelare il nome e il simbolo del Movimento dagli abusi. Ne consegue anche che qualsiasi uso del simbolo e del nome senza avere prima ottenuto la certificazione è abusivo; inoltre, la certificazione vale solo per l’elezione a cui è riferita.
Dopo l’elezione, l’autorizzazione all’uso del nome e del simbolo passa ai singoli eletti, mentre il gruppo decade; in altre parole, la lista civica non può strutturarsi e avviare propri tesseramenti o coordinamenti cittadini formalizzati, perché questo creerebbe immediatamente il rischio di riprodurre le dinamiche correntizie dei partiti. La responsabilità dell’azione politica del Movimento in ogni istituzione è individuale e affidata solamente ai suoi eletti; saranno loro a coinvolgere i cittadini o gli attivisti come meglio credono.
Non esistendo un tesseramento né organi direttivi, non esiste nemmeno la possibilità di stabilire chi appartenga o meno al Movimento; nessuno può espellere nessun altro dal Movimento. L’unico meccanismo di difesa dagli abusi interni sta nella certificazione, che Grillo può revocare se vengono violati i principi del Movimento (finora è successo solo due volte in tutta Italia).
Esiste però, ovviamente, la libertà di associazione; in altre parole, se più gruppi nella stessa città si sentono parte del Movimento, ma per qualsiasi motivo non vogliono lavorare insieme, possono agire separatamente. Resta il fatto che verrà certificata una sola lista per città, scelta non da Grillo ma da tutti i simpatizzanti del Movimento con il metodo delle “primarie tra liste”.
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